Determinazione qualitativa della penetrazione degli ioni cloruro

Il cloruro è presente in natura nell’acqua del mare o artificialmente nei sali disgelanti per rimuovere il ghiaccio. Le strutture che possono essere soggette all’azione di degrado prodotta dal cloruro risultano quindi le strutture marine e tutte le opere stradali, autostradali, aeroportuali e le pavimentazioni in genere.
Per determinare lo spessore di calcestruzzo penetrato dal cloruro viene utilizzato un metodo colorimetrico, basato sull’impiego di due soluzioni: una a base di fluoresceina (1 g/l di soluzione alcolica al 95%) e l’altra contenente nitrato d’argento in concentrazione acquosa pari a 17 g/l.
Spruzzando alternativamente la soluzione di fluoresceina e quella di nitrato d’argento sulla superficie di frattura parallela all’asse della carota di calcestruzzo estratta viene individuato il fronte di penetrazione degli ioni cloruro. Infatti, nelle zone penetrate dal cloruro, il nitrato d’argento si trasforma in cloruro d’argento e grazie alla presenza della fluoresceina conferisce al conglomerato una colorazione variabile, a seconda dei casi, dal rosa pallido al marroncino molto chiaro. Nelle zone di calcestruzzo non penetrate dal cloruro, invece, il nitrato d’argento si ossida ed assume una colorazione variabile dal marrone scuro al nero.
Normativa tecnica di riferimento: UNI 9944/1992, UNI 11747:2019.